L'astrologo e il ladruncolo

Carte effimere e stelle fisse - II parte

Relazione presentata al III Convegno di Apotelesma a Genova, 16 ottobre 2010
Patrizia Nava

 

William Lilly era noto per le descrizioni particolareggiate, fisiche e psicologiche, che era in grado di comporre in base agli indizi raccolti dall’analisi della carta. Macchie, nei nascosti, cicatrici, peculiarità del carattere: la loro identificazione inaspettata e spesso precisa doveva stupire non poco i clienti che a lui ricorrevano per i consulti. Sospetto anzi che il gusto della dimostrazione e dello spettacolo avesse parte non trascurabile tra le motivazioni dell’astrologo nel soffermarsi su questi dettagli, a rigore, irrilevanti.

Talora questo talento era però utilizzato per risolvere difficili problemi, quali l’identificazione di un ladro o un malfattore sulla base di indicazioni scarse e generiche, e con successo. Si potrebbe obiettare che soltanto un ambiente relativamente chiuso e limitato come quello in cui vivevano la maggior parte delle persone comuni, nei villaggi dell’Inghilterra del XVII secolo, poteva restringere le possibili opzioni alle poche persone conosciute da tutti tra le quali operare una ricerca. Il nostro mondo contemporaneo, troppo ricco di contatti casuali e disordinati, in cui neppure conosciamo tutti gli abitanti del nostro stesso condominio, non permetterebbe un esercizio efficace di tali capacità.

 

Carta originale di William Lilly, da Christian Astrology, Londra 1647.
 

Pur senza ambire all'emulazione, vale tuttavia la pena di esaminare il metodo utilizzato da Lilly per arrivare a questi risultati. Un valido esempio è dato dalla domanda ricevuta il 24 maggio 1647 alle 5 del pomeriggio, da un consultante cui era stato sottratto del denaro, che chiedeva informazioni sull'identità del ladro e sulle probabilità di recupero della somma.

 

Il cliente antipatico

L'approssimazione più vicina ai dati originali, tenendo conto delle variazioni apportate dal calendario gregoriano, è il 3 giugno 1647 alle ore 16.49 a Londra. L'ascendente è a 8° Scorpione. Il segno dello Scorpione e Marte in Leone descrivono quindi il richiedente.

William Lilly non nasconde la propria forte antipatia nei confronti del cliente, che viene descritto come arrogante, orgoglioso, di cattiva disposizione d'animo e di mente arida. Sappiamo bene quale fosse la pessima opinione di Lilly nei confronti dell'ascendente Scorpione. A tale proposito, famosa è la diatriba con John Gadbury (ascendente Scorpione!), che da lui aveva appreso i rudimenti dell'Arte e che, ingrato, diventerà poi suo acerrimo nemico soprattutto per ragioni politiche. [20]

Qui le indicazioni negative dell'ascendente Scorpione sono combinate con un Marte definito "arido", poiché il pianeta, già eccessivamente caldo e secco, non viene mitigato ma reso ancora più estremo nella propria manifestazione dal segno caldo e secco del Leone. La posizione al Medio Cielo, conferendo forza e autorità al richiedente, ne enfatizza la tendenza all'arroganza e alla presunzione, accresciute dalla testimonianza della stella Regulus, il "piccolo Re", nel cuore del Leone, in congiunzione partile a soli 12' di distanza.

 

 

Il ladro miope

Definito così il richiedente, Lilly passa a cercare il significatore del ladro. Scartati i due malefici Marte e Saturno poiché entrambi in dignità seppure minore, l'attenzione è rivolta all'unico pianeta peregrino in casa angolare, la 7a, condizione primaria di sospetto in caso di furto. Lilly non poteva saperlo, perché le sue effemeridi imprecise segnalano un aspetto applicativo, ma Mercurio si è in realtà appena separato dal quadrato con Marte, testimonianza che indica un trascorso contatto con il richiedente o con i suoi beni. Da notare che Lilly, correttamente, considera Mercurio peregrino sebbene si trovi in potente Mutua Ricezione con la Luna per domicilio ed esaltazione.

Siccome il cliente sospetta di una serva, si tratta ora di definire il sesso del ladro.

 

Gli angoli della carta sono in parte maschili, in parte femminili, per cui nessun giudizio certo si poteva ricavare da essi; la Luna era in un segno maschile, si applicava a un pianeta maschile in un segno maschile, e Mercurio è di solito di natura variabile in base ai pianeti con cui si trova in aspetto. Qui era in quadrato con Marte e congiunto a Saturno: da questo giudicai fosse di sesso maschile. [21]

 

Il ladro è quindi maschio perché Mercurio, di natura ambigua e adattabile, è sì in un segno femminile, ma in contatto con Saturno, pianeta maschile, e con Marte, pianeta maschile in segno maschile, il Leone. E si tratta di un ragazzino, perché Mercurio è significatore naturale dei giovani, e la Luna stessa è "giovane" per fase, essendosi appena separata dalla congiunzione col Sole.

 

Dissi che era di statura ragionevole, dal volto stretto e sottile, sopracciglia curve e pendenti, fronte alta, qualche macchia o cicatrice sul volto, perché Marte era in quadrato destro con Mercurio; dissi che aveva vista cattiva perché Mercurio è insieme a stelle fisse nocive della natura di Marte e della Luna; coi capelli scuri per la vicinanza di Saturno[22]

 

Le caratteristiche fisiche del ladro sono attribuibili a qualità mercuriali (statura, volto, fronte) e all'influsso dei pianeti in aspetto con Mercurio (Saturno per i capelli, Marte per le cicatrici o i segni sul volto). Particolarmente interessante è il riferimento a stelle fisse che Lilly non nomina, ma di cui specifica la natura e l'effetto.

Nell'edizione Ascella di Christian Astrology, Deborah Houlding commenta in nota che Betelgeuse della costellazione di Orione e Menkalinan dell'Auriga erano nel XVII secolo in congiunzione con la posizione di Mercurio nella carta, aggiungendo che, tuttavia, a queste stelle viene di solito attribuita una natura Marte e Mercurio. [23]

Si tratta sicuramente di un errore: non solo la natura planetaria non corrisponde e le due stelle non sono considerate nocive alla vista, ma la loro posizione all'epoca di Lilly era 23°49' Gemelli per α Orionis e 24°59' Gemelli per β Aurigae. Alla fine del segno successivo, quindi.

Le stelle cui fa riferimento Lilly sono sicuramente altre. Alcyone, la più brillante dell'ammasso aperto nebuloso delle Pleiadi, nella spalla del Toro celeste, si trovava all'epoca a 25°04' del Toro, in congiunzione esatta con Mercurio. L'intero asterisma copriva circa un grado eclittico, da 24°30' a 25°30' del segno.

 

Parte della costellazione del Toro. La fulva Aldebaran, α Tauri, la più brillante
tra le Iadi, e l'ammasso aperto M45, le Pleiadi. La linea rossa è l'eclittica.

Le Pleiadi

Sebbene poco luminose, le Pleiadi sono stupende nel cielo scuro e facilmente riconoscibili. Citate persino nella prima tavoletta del Mul.Apin [24], catalogo stellare babilonese variamente datato intorno al 1000 A.C., e nell'Odissea di Omero, queste stelle hanno un ruolo importante nell'astronomia di tutte le culture. Chiamate Mul.Mul (la costellazione delle costellazioni) a Babilonia, Subaru in Giappone, Soraya in Persia, Vergiliae in latino e Krttikah in sanscrito ("le stelle che appartengono a un intreccio" e la terza mansione lunare), al-thurayyâ in arabo ("la pienezza"), il nome popolare greco era Bòtrys, il grappolo, ma molte altre denominazioni sono attestate, colte o familiari o addirittura basate sull'uso calendariale agricolo o orientativo per la navigazione. [25]

L'importanza di questo asterisma è all'origine della ricchissima mitologia che vede le sue componenti – stelle giovani bianche e blu circondate da nebulosità – protagoniste di metamorfosi e catasterismi. Vissuto a Roma nel I° secolo, Igino riporta quattro diverse versioni del mito nel secondo libro del De Astronomia:

 

Secondo Alessandro […] le Pleiadi si chiamano così perché sono figlie dell'oceanina Plione e di Atlante. Dicono che siano sette, ma nessuno può vederne più di sei. La ragione è che, delle sette, sei giacquero con immortali: tre con Giove, due con Nettuno, una con Marte. La settima, a quanto raccontano, sposò Sisifo […] Grazie alle sue sorelle, anche lei fu trasportata in cielo, ma dato che aveva sposato un uomo, la sua stella è poco luminosa. [26]

 

Il riferimento alla difficoltà di percepire tutte le componenti del gruppo riporta all'interpretazione principale dell'influsso di M45. Oltre ad essere foriere di piogge e tempeste, conformemente alla loro natura turbolenta e umida compartecipe della Luna e di Marte, le Pleiadi sono perniciose alla vista, nonostante la loro bellezza.

 

Il giudizio

E' probabile che di fronte a questa dettagliata descrizione, il cliente abbia in qualche modo riconosciuto il sospetto, ed abbia suggerito a Lilly che, forse, il miope monello figlio dei vicini che abitavano al lato opposto della strada, verso sud-ovest, potesse essere coinvolto.

Lilly cerca nella carta le testimonianze di supporto: sì, Mercurio è congiunto a Saturno, e questi è il governatore della 3a casa dei vicini, in Capricorno. E ancora sì, la posizione opposta all'Ascendente può essere interpretata letteralmente come "di fronte, sul lato opposto" della strada, verso Ovest (Discendente) e leggermente a Sud, poiché il pianeta è spostato al di sopra della cuspide, in direzione meridionale.

Siccome la Parte di Fortuna è in 1a casa, e con dispositore Marte in 10a (il richiedente) – e, aggiungiamo noi, congiunta alla benefica stella Zuben Eschamali soprannominata "l'intera somma" o "il prezzo pieno" – il recupero della refurtiva è probabile. Ma per accertarlo occorre un aspetto applicativo.

La Luna a 20° ½ dei Gemelli si applica per sestile a Marte a 25° del Leone. In meno di una settimana il denaro sarà di nuovo in possesso del legittimo proprietario.

Il quale, confermando la presunzione già segnalata da Lilly,

 

Non credette una sola parola, ma insisteva a volermi convincere che una sua serva identificata con Marte era uno dei ladri e Saturno era un altro ancora; ma io rimasi fedele alle vere regole dell'Arte e non gli diedi ragione, perché entrambi quei pianeti erano in dignità essenziale. E gli eventi che avevo predetto si dimostrarono veri, sia riguardo alla persona descritta, sia riguardo al giorno in cui il denaro fu recuperato, cioè tre giorni dopo. [27]

 

Possiamo senz'altro credere al grande astrologo perché, andando coraggiosamente oltre il suo magistrale giudizio, vorrei aggiungere qualche dettaglio che Lilly non annota, ma che dimostra la veridicità delle sue affermazioni.

Se osserviamo con più attenzione il pianeta incriminato, Mercurio, che è tra l'altro il significatore naturale dei ladri, noteremo che è congiunto per antiscia a Giove, governatore della 2a casa e perciò significatore della somma di denaro sottratta.

L'antiscia è l'ombra che un pianeta proietta al di là dell'asse solstiziale Cancro/Capricorno. Conformemente alla sua natura umbratile, suggerisce cose nascoste, azioni segrete che non amano la piena luce del giorno. La congiunzione per antiscia tra Mercurio e Giove significa che il ladro ha ancora con sé i soldi rubati e che, ovviamente, li conserva in segreto.

L'aspetto della Luna a Marte (perfetto dopo 4° ½) utilizzato da Lilly per prevedere e datare l'evento sembra un po' generico e impreciso, anche se la grande esperienza dell'astrologo lo porta comunque nella direzione giusta. Ma se volessimo ottenere maggiore precisione, noteremmo che Giove, significatore principale della refurtiva, è in aspetto applicativo all'Ascendente, casa del richiedente, che contatterà tra poco meno di tre gradi: esattamente i tre giorni confermati da Lilly. Con prevedibile grande soddisfazione per aver prevalso sui dubbi dell'antipatico cliente.

 

Estratto della relazione presentata al III Convegno di Apotelesma a Genova - 16 ottobre 2010.

 

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Note

20] I numerosi libelli polemici pubblicati da Lilly e Gadbury sull'argomento, a partire dal Merlini Anglici del 1673, sono stati raccolti da Christopher Warnock nella Renaissance Astrology CD Library , nel volume IV Lots of Lilly. Per una discussione dell'argomento, vedi Ann Geneva, Astrology and the 17th century mind: William Lilly and the Language of the Stars, Manchester University Press, New York 1995, pagg. 168-170. Cfr. anche David Plant, John Gadbury. Politics and the Decline of Astrology, "The Traditional Astrologer Magazine" n.11, 1996.

21] William Lilly, op.cit., pag.396.

22] Ibidem.

23] William Lilly, Christian Astrology, London 1647, edizione commentata a cura di Deborah Houlding, Ascella Publications, London 1999. Nota 630, pag.198.

24] H.Hunger e D.Pingree, MUL.APIN. An Astronomical Compendium in Cuneiform, Archiv fur Orientforschung, 1989.

25] Cfr. Giuseppe Bezza, Le dimore celesti, Xenia, Milano 1998, pagg. 164-167.

26] Igino, Mitologia Astrale, a cura di G. Chiarini e G. Guidorizzi, Adelphi, Milano 2009, pag. 45.

27] William Lilly, op.cit., pag. 396.

 

Bibliografia

Lucia Bellizia, Della virtù delle stelle inerranti, Genova 2008, www.apotelesma.it

Giuseppe Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo, Nuovi Orizzonti, Milano 1990 Giuseppe Bezza, Le dimore celesti, Xenia, Milano 1998

Anonimo dell’anno 379, Stelle lucide, passionali, nocive e soccorritrici, consultabile sul sito www.cieloeterra.it

Guido Bonatti, Gvidonis Bonati Foroliviensis Mathematici De Astronomia Tractatvs X, Basileae 1550 (VD 16 B 6552)

William Lilly, Christian Astrology, London 1647, ed. Deborah Houlding, Ascella Publications, London 1999

Al-Biruni, L’arte dell’astrologia (a cura di Giuseppe Bezza), Mimesis, Milano 1992

Joseph Crane, Astrological Roots: The Hellenistic Legacy, The Wessex Astrologer, Bournemouth 2007

John Frawley, The Horary Textbook, Apprentice Books, London 2005

Vivian Robson, The Fixed Stars and Constellations in Astrology (1923), Astrology Classics, Abingdon 2005

Jean Stade, De fixis stellis Commentarius, traduzione di Lucia Bellizia, In quale modo dalle stelle fisse si traggano pronostici particolari, su www.apotelesma.it

Patrizia Nava, Astrologia medica e datazione degli eventi, "Sestile" 160, 2007. Pubblicato anche sul sito www.astrologiaoraria.com

Igino, Mitologia Astrale, a cura di G. Chiarini e G. Guidorizzi, Adelphi, Milano 2009