La Pietra Filosofale

II parte

Relazione presentata al II Convegno Internazionale di Perugia

19 giugno 2010
L.A. 161, 2010
Patrizia Nava

 

Trovo questa carta affascinante. Non tanto per i motivi che hanno condotto David Plant a dedicarle un approfondito studio, a cui rimando il lettore interessato al background magico e filosofico che una tale domanda sottintende, ma per la ragione opposta.[15] Trovo affascinante il fatto che Lilly, persino di fronte ad una questione che avrebbe suscitato scetticismo in non pochi dei suoi contemporanei, sia riuscito a conservare insieme rigore analitico, estrema concretezza e rispetto per la ricerca spirituale.

La domanda fu posta a Londra, alle 10.45 del 27 Maggio 1647 (calendario giuliano), da uno studioso di scienze alchemiche che, probabilmente frustrato dall'esito negativo dei propri esperimenti, decise di consultare il famoso astrologo riguardo la possibilità di avere successo, prima o poi, nella ricerca della Pietra Filosofale. L'approssimazione più vicina ai dati originali, tenendo conto del calendario gregoriano attualmente in uso, è il 6 giugno 1647 alle 10.37 del mattino.

pietra filosofale

Otterrò la Pietra Filosofale?

6 giugno 1647, 10.37 Londra

 

Il tema centrale dell'alchimia è la ricerca del segreto della trasmutazione, per mezzo della quale materiali di basso pregio possono essere trasformati in oro ed argento preziosi. Esistevano due percorsi ed approcci interdipendenti a questo mistero. Da un lato, l'alchimia è considerata un precursore della moderna scienza chimica. Gli alchimisti credevano che la trasmutazione dei metalli fosse fisicamente possibile e si sforzavano di ottenerla nei loro laboratori. [...] Ma questa “chimica primitiva” era anche una sofisticata filosofia ermetica. Le reazioni e i processi chimici che avevano luogo negli alambicchi e nelle serpentine del laboratorio dell'alchimista erano uno specchio microcosmico delle sottili opere della natura nel più grande universo o macrocosmo. In questo senso, l'alchimia può davvero essere considerata una “scienza spirituale”. [16]

 

La pietra filosofale, o come la definisce Lilly «quell'elisir grazie al quale tali meraviglie si compiono», sogno di tutti gli alchimisti, doveva servire a trasmutare una sostanza in un'altra, la pesante ed opaca natura terrena del piombo nella più celeste natura dell'oro, immagine della spirituale luce solare, esalando vapori idealmente paragonabili ai principi aristotelici del mercurio e dello zolfo.

L'atteggiamento scettico e scientista del pensiero moderno porta facilmente alla conclusione che questi tentativi fossero destinati all'insuccesso. In realtà, non possiamo escludere che tale ricerca, se perseguita onestamente, potesse portare in rari casi, come qualunque altra forma di pratica spirituale, ad un certo grado di illuminazione. E dobbiamo comunque partire dal presupposto che Lilly credesse nella possibilità concreta di tale conquista, come egli stesso assicura nel presentare l'esempio di analisi in Christian Astrology, vol. 2, cap. LXXXI:

 

Un uomo d'ingegno, con molta serietà, propose la seguente domanda: avrebbe ottenuto la pietra filosofale, o quell'elisir grazie al quale tali meraviglie si compiono? Che una cosa simile esista lo credo fermamente; ho fiducia che possa essere ottenuta: ma dal momento che si tratta di una benedizione superiore ad ogni altra sulla terra, ritengo che venga concessa soltanto a pochissimi, e anche a quei pochi, piuttosto per rivelazione degli angeli di Dio, che per il merito e l'industria dell'uomo. [C.A. 442]

 

Seppure remota, quindi, la possibilità di ottenere la pietra filosofale esiste, secondo William Lilly, e questa è la ragione per cui la domanda deve essere accettata. Fin qui, concordo con David Plant che ci ricorda come l'ambito culturale post-rinascimentale nel quale Lilly operava era maggiormente propenso a ritenere valide concezioni ed attività magico-spirituali che noi moderni tendiamo a scartare come sospette.

Ma ciò che segue nel testo è, al contrario, un capolavoro di modernità e concretezza che riconduce l'astrusa domanda originale ad una plausibile proposizione che qualunque astrologo orario dei giorni nostri riconoscerebbe come familiare. Utilizzando la tecnica che Frawley definisce boiling down, Lilly va al cuore della questione, ed evitando la trappola di impantanarsi in dubbie considerazioni sulla natura e la realtà stessa dell'oggetto della questione, trasforma il tutto in una domanda vocazionale, relativa alla qualità stessa del sapere dell'alchimista e alle probabilità che le sue conoscenze teoriche lo portino, in pratica, al successo.

 

Tale domanda deve essere riformulata in questo modo: se il sapere del richiedente sia sufficiente, e lui così competente, da ottenere per mezzo della sua Arte ciò che desidera. [C.A. 443]

 

Posta in questi termini, la questione non richiede più l'identificazione di un significatore specifico per la fantomatica pietra filosofale, sulla cui dubbia natura Lilly sorvola elegantemente, per concentrarsi sulla 9a casa del sapere necessario per ottenerla.[17]

L'abilità di riformulare in modo essenziale un problema apparentemente complesso è una delle più utili in astrologia oraria. Riconduce efficacemente ogni domanda, anche la più desueta, a pochi, chiari fattori di base e situazioni prevedibili con ragionevole attendibilità. Chi si perde nel labirinto delle molteplici forme della manifestazione, non riconosce la vera essenza delle cose.

L’ambizione di descrivere fedelmente tutto il reale, ogni componente, conosciuto o sconosciuto dell’universo, porterebbe a cercare, in questo caso, innanzitutto di stabilire la “reale esistenza” o ammissibilità di una “Pietra Filosofale”, poi a cercarne un significatore planetario nella carta, cosa che creerebbe problemi filosofici e pratici irrisolvibili.

La genialità dell’oraria, invece, sta nel ricondurre tutto all’esperienza individuale, non meno reale o concreta, ma sicuramente di più facile interpretazione. Che cosa significa, per il richiedente, ottenere la pietra filosofale? Vuole raggiungere una conoscenza di tipo spirituale? O mira al successo materiale, tangibile e dimostrabile della produzione dell’oro? Rinunciando a rendere conto di ogni singolo aspetto dell’universo intero, la carta oraria crea un microcosmo soggettivo in grado di dare una risposta efficace persino ad una domanda improbabile come questa. Dal caos universale dove tutto, potenzialmente, esiste, si arriva dunque ad un cosmo ordinato dove è possibile emettere un giudizio.

Ecco la traduzione del commento originale di William Lilly:

 

pietra filosofale

If Attaine the Philosopher's Stone?

 

Il richiedente è significato dall'Ascendente e da Mercurio suo signore; il suo sapere da Marte signore della nona e dagli aspetti che può ricevere da altri pianeti. Marte signore della scienza del richiedente si trova in casa cadente, ma nei propri termini e decano. Marte è in quadrato sia a Mercurio sia a Saturno, questi ultimi nei termini di Saturno in 9a casa, e tutti e tre in segni fissi. Mercurio, essendo stato di recente retrogrado e in quadrato a Marte, è ora di nuovo diretto e molto lento, e si applica con un nuovo secondo quadrato a Marte.

Da questo giudicai che il richiedente avesse in passato dedicato molto tempo alla ricerca di questo meraviglioso gioiello, l'Elisir, ma invano e senza successo. Il secondo quadrato applicativo avrebbe avuto luogo dopo poco tempo, con Mercurio in Gemelli e nei propri termini, e questo segnalava un più forte desiderio, una più grande speranza e determinazione nel tentare ancora una volta di ottenere la Pietra Filosofale, ma io consigliai il richiedente di rinunciare a perseguire ulteriormente la ricerca; e sulla base delle configurazioni già descritte, lo avvertii della sua incapacità, rispetto alle scarse probabilità di ottenere ciò che desiderava, nel rispetto delle leggi naturali, consigliandolo di desistere. [C.A. 443]

 

Gli aspetti di quadrato potrebbero dare i risultati sperati in presenza di ricezioni positive. In questo caso Mercurio è nell'esilio di Marte, quindi il quadrato segnala insuccesso. Il calcolo al computer mostra che Mercurio, praticamente stazionario, viene raggiunto da Marte, più veloce, il quale (caso abbastanza insolito) opera una traslazione di luce da Saturno a Mercurio, portando gli effetti negativi di Saturno al richiedente. Dopo questo primo contatto che non porta al successo sperato, Mercurio, riprendendo velocità, inseguirà di nuovo Marte, immagine efficace del richiedente che continuerà ad inseguire il proprio sogno alchemico con tenacia e determinazione. Ma l'aspetto sarà perfezionato solo nel segno successivo, testimoniando una ricerca che, pur avvicinandosi al conseguimento, verrà frustrata.

 

Gli dissi anche che sbagliava nella scelta di elementi e composti, lavorando con sostanze terrene e di natura troppo grossolana e pesante; parte di questo giudizio lo ricavai dal quadrato tra Saturno e Marte, parte dall'afflizione di Mercurio, la sua facoltà intellettiva, dovuta alla vicinanza di Saturno in un segno di Terra, perché in qualsiasi operazione dove Mercurio è corrotto, là la fantasia e la facoltà immaginativa sono insufficienti; ma dove il significatore della Grande Opera stessa è afflitto (come qui è Marte, signore della nona), allora il lavoro di base e la materia stessa che ne costituisce la parte principale sono inadeguati, come in questo caso. [C.A. 443]

 

L’Opera non può essere compiuta perché l’alchimista ha perso di vista la natura essenzialmente spirituale di ciò che sta cercando: lavorando con materiale troppo terreno e grossolano (rappresentato da Saturno e dall’elemento Terra), si è concentrato sulla riuscita materiale, fallendo. Significativo, in questo caso, un dettaglio che Lilly trascura di registrare: la posizione accidentale di Mercurio, che, a meno di 1° dal Medio Cielo (soli 15’ nel calcolo computerizzato), si trova in 10a casa, più che in 9a, segnalando così le vere intenzioni e preoccupazioni del richiedente.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, questa posizione non si rivela favorevole. Essa ci conferma infatti che l’alchimista, credendo in buona fede di perseguire una ricerca spirituale, cioè un’attività pertinente alla 9a casa, si è trovato suo malgrado invischiato in una impossibile quanto ossessiva ricerca del successo per sé, rappresentato dalla 10a. Proprio per questo, la Pietra Filosofale sfuggirà di un soffio al desiderio dell’alchimista.

 

Non c'è dubbio che Lilly fosse animato dalle migliori intenzioni nei confronti del cliente. Pur dovendo rispondere in modo negativo, evitò in ogni modo di svilire le sue aspirazioni, cercando tuttavia di ricondurlo a preoccupazioni più immediate ed urgenti. Manipolare in modo continuo e ripetuto metalli, solventi e sostanze tossiche come piombo, mercurio e zolfo non era pratica salutare, come troviamo confermato in diversi testi dell'epoca. L'ossessione della ricerca aveva minato la salute dell'uomo, e con quest'ultimo concreto richiamo ad occuparsi con più rispetto delle esigenze del proprio corpo fisico, nonché dello spirito, Lilly conferma la propria vocazione di terapeuta.

 

E perché il gentiluomo non pensasse che parlavo invano, lo informai che aveva più urgenza di curarsi dalla consunzione che lo avrebbe afflitto (condizione in cui era, in realtà, già entrato) che di darsi pena ulteriormente proseguendo nelle ricerche di quel Labirinto.

Poiché vidi Mercurio, signore dell'ascendente, e Saturno congiunti in Toro, con Saturno governatore della 6a casa indicante un naturale influsso negativo; trovai Marte che affliggeva Mercurio dalla dodicesima, e Mercurio che non si allontanava da Marte, anzi gli andava incontro con un ulteriore malefico quadrato, senza alcun pianeta benefico che interferisse favorevolmente impedendo il contatto tra i malefici e Mercurio, che rimaneva solo senza alcun aiuto, incapace di resistere al loro influsso dannoso.[18]

Gli consigliai quindi di prendersi cura immediatamente della propria salute. [C.A. 444]

 

Estratto della relazione presentata al II° Convegno Internazionale di Perugia

19 giugno 2010.

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Note

15] D. Plant, Lilly and the Alchemist, in “The Traditional Astrologer Magazine” n.13, 1997. Consultabile anche sul sito www.skyscript.co.uk

16] D. Plant, ibidem.

17] Deborah Houlding coglie nel segno il punto di massimo interesse della questione quando nota: «At a spiritual level, it relates to the ability to transform the dross of Saturn's lead to the pure shining clarity of the Sun's gold. Lilly accepts such a thing is possible but avoids debate over the precise nature of the Philosopher's Stone by framing the question in such a way that it answers whether or not the querent will attain the level of alchemical perfection that he himself expects.» [C.A. a cura di D. Houlding, 224.]

18] Mercurio si trova infatti in condizioni di assedio, per corpo e per raggio, ad opera dei due malefici, Saturno e Marte, collegati per governo o posizione accidentale alle case malefiche 6a e 12a.