La vera astrologia

Introduzione all'astrologia oraria.

John Frawley

(traduzione di Patrizia Nava)

Originale in inglese English


Di tutte le forme di astrologia tradizionale, è l'oraria che suona più strana all'orecchio moderno. L'idea che una domanda possa essere formulata, una carta astrale eretta per quel momento e la risposta a quella domanda dedotta da ciò che la carta mostra sembra bizzarra. Estende oltre ogni ragionevole limite i confini delle teorie di causalità planetaria imposte all'astrologia, supponendo che, ad esempio, Saturno possa all'improvviso trovarsi responsabile della perdita di un orecchino e debba scorrazzare per il cosmo decidendo che cosa ne sarà. Per la mente moderna, l'oraria non ha nessun senso, anche meno dei Tarocchi o dell'I-Ching, dove l'interrogante ha almeno contatto con le carte o con le monete: le stelle sono immutabili e non possono essere trascinate altrove giusto per riflettere l'inconscio di chi fa la domanda. E tuttavia funziona, e con grande efficacia, fornendo risposte concrete e verificabili alle domande poste, sia che queste riguardino questioni pubbliche, gli interessi principali della vita di una persona, o persino questioni quotidiane irrilevanti come "Dov'è il mio orologio?" o "Farò in tempo a fare il bagno prima che arrivi l'elettricista?"

 

ptolomeus


L'oraria era il pane quotidiano di molti astrologi del passato, per diverse ragioni, una delle più concrete il fatto che poche persone conoscevano la data e l'orario della loro nascita con sufficiente precisione (persino oggi, l'esattezza di molti orari di nascita è incerta: quasi tutti coloro che non condividono il dubbio privilegio di essere nati in una famiglia di astrologi sembrano partoriti sull'ora esatta o sulla mezz'ora). Quando il Re convocava l'astrologo di corte per scoprire se doveva sposare la principessa o invadere il regno vicino, l'oraria era ciò che l'astrologo avrebbe invariabilmente usato. Veloce, precisa ed efficiente, fornisce il miglior risultato col minimo sforzo rispetto a qualunque altra tecnica astrologica, e perciò, siccome permette passaggi veloci e risultati di grande effetto, trovò favore presso i professionisti capaci. Si erige la carta e si trova la risposta "istantaneamente", secondo William Lilly, uno dei maestri dell'arte. Istantaneamente è forse un'esagerazione, ma ai suoi giorni (nel diciassettesimo secolo) la durata normale di una consultazione astrologica era di quindici o venti minuti. Questo breve lasso di tempo includeva scambi di cortesia e pagamento, la domanda e la spiegazione della situazione, l'aggiustamento della carta astrale del giorno all'esatto momento in cui la domanda era posta, rivelare al cliente – se necessario a convincerlo – in quali parti del corpo aveva bitorzoli, nei o cicatrici (il tutto dedotto dalla carta), e finalmente giudicare la carta e dare una risposta. Veloce, precisa ed efficiente.
Se paragoniamo l'idea convenzionale della lettura della carta natale alla pratica medica, l'oraria è come la chirurgia: taglia diretta al punto. Concentrandosi su di un solo problema, lo mette a fuoco in modo preciso e dettagliato come sarebbe impossibile fare da una carta natale, senza esercitare maggior sottigliezza di quanta ne possegga l'astrologo o maggior lavoro di quanto possa permettersi il cliente. La lettura di una carta natale, ad esempio, può suggerire che la cliente potrebbe sposarsi quell'anno; non ci dirà, però, se è Bill oppure Tom l'uomo in questione, o che non è saggio preparare il ricevimento all'aperto perchè quel giorno pioverà. Allo stesso modo (e questo è forse uno degli usi dell'astrologia di maggiore effetto) non ci aiuterà a localizzare il gatto/l'anello/la borsa perduti. Dal punto di vista dell'astrologo, il cliente, anche quando chiede la lettura del tema natale, ha spesso in mente un problema specifico; è molto più semplice trattare direttamente quel problema che cercare di districare un'intera vita di questioni specifiche, molte delle quali non riguardano il cliente in quel momento.

L'assunto su cui si basa l'oraria è che la domanda abbia titolo ad una propria esistenza autonoma. Viene concepita quando entra nella mente, e nasce quando viene compresa dalla persona che è in grado di rispondervi: in questo caso, l'astrologo. Perciò la carta astrale calcolata per il momento in cui l'astrologo apprende la domanda è, come dire, la carta natale della domanda stessa. Questo è vero persino quando la domanda è appresa in quello che appare un momento assolutamente casuale, come l'istante in cui l'astrologo raccoglie dallo zerbino la lettera contenente la domanda, o quando risponde a un messaggio lasciato sulla sua segreteria telefonica: logicamente, una richiesta di informazioni nasce solo quando raggiunge l'orecchio della persona che può fornire quell'informazione. La rilevanza di questi momenti apparentemente casuali rispetto alla questione in esame può essere dimostrata dalla frequenza con cui le carte mostrano eventi passati verificabili, databili attraverso la carta. Infatti, anche se inconsciamente, l'interrogante esercita un controllo preciso sul momento della domanda. Spesso, se viene posta per telefono, il cliente esiterà, parlerà d'altro, cambierà idea, la cambierà di nuovo, farà la domanda, deciderà di non farla, ne cambierà la forma – poi, finalmente, concluderà "Va bene: ecco la domanda." Questo è invariabilmente un processo inconscio di sintonizzazione, che spesso si manifesta nell'attendere l'istante in cui l'ascendente della carta (che rappresenta sempre l'interrogante) si sposta da un segno all'altro. Nel cosmo tradizionale, nulla è fortuito; non esiste il puro caso. Ogni cosa è interconnessa e tutto ha significato.
Il fatto che l'interrogante scelga quel particolare momento per fare quella particolare domanda è la conseguenza di assolutamente tutto ciò che è successo nella sua vita fino ad allora. C'è una ragione per cui questo cliente telefona all'astrologo mentre sta lavorando, mentre l'altro decide di aspettare la pausa-pranzo; perché l'uno coraggiosamente prende il telefono e chiama, mentre l'altro esita e interrompe la chiamata. Le differenze – molto più numerose e soprattutto molto più sottili di queste – che tali semplici azioni rivelano tra le persone sono direttamente pertinenti alla domanda posta; perciò anche le differenze nella carta astrale che ne deriva sono pertinenti al giudizio della questione.
La gran parte del lavoro svolto con l'oraria è di tipo predittivo, ragione per cui l'oraria è incorsa nelle ire sia delle chiese, sia della scienza moderna in misura maggiore rispetto a qualunque altra forma di astrologia; molti astrologi antichi e moderni, in realtà, l'hanno condannata proprio per questo motivo – e non solo quelli che mancano delle conoscenze tecniche per farla funzionare. Alan Leo la denunciava come "la maledizione della scienza e la rovina dell'astrologo"[1] anche se era stata utilizzata da molti più capaci di lui. Il desiderio di predizioni, in effetti, tradisce di solito una mancanza di fede in Dio, e come tale non deve essere incoraggiato; ricorderemo l'avvertimento dato insieme alla conoscenza rivelata agli angeli Harut e Marut a Babilonia: "Siamo solo una tentazione, perciò non smettere di credere (nella guida di Allah)"[2].
E tuttavia, la possibilità stessa di essere in grado di predire dalle stelle, e l'intricata struttura dell'universo stesso, possono anche essere una luce sul percorso verso Dio. Per questo, tuttavia, sia l'astrologo sia l'interrogante devono essere sempre consapevoli del fatto che tutto è soggetto alla Volontà di Dio. Tale affermazione, tanto enfatizzata dagli autori tradizionali, sembra al moderno scettico solo una scappatoia; ma è invece una parte irrinunciabile dell'intero atteggiamento, senza il quale il giudizio è impossibile. Nella gerarchia astrologica, il minore è sempre contenuto all'interno del maggiore; il fato dell'uomo è contenuto all'interno del fato della sua nazione, e dal momento che non c'è nulla che sia più grande di Dio, le sfere dell'universo sono racchiuse all'interno della Sua volontà. Il giudizio, inoltre, è sempre soggetto alla fallibilità dell'astrologo, anche se le autorità della tradizione tendono a sottolineare questo fatto di meno.
Infine, in questa sezione, bisogna dire che dalla ripubblicazione nel 1985 del classico testo di William Lilly, Christian Astrology, l'astrologia oraria, compresa o fraintesa in diversa misura, ha iniziato ad affermarsi come testa di ponte dell'astrologia tradizionale nel mondo moderno. Nei circoli astrologici contemporanei, in realtà, "oraria" e "tradizionale" sono divenuti più o meno sinonimi, per quanto questo mal rappresenti la vasta profondità dell'astrologia tradizionale. Ritenendo che la tradizione offra solo l'oraria, che i moderni non possiedono le tecniche per eseguire, possono evitare di vedere le proprie strane idee riguardo all'astrologia natale messe in crisi da altre idee che funzionano davvero. L'oraria non si può affatto fare coi metodi moderni – cosa che i testi che cercano di dimostrare tali metodi rendono evidente.

 

1. Alan Leo, Modern Astrology, II/VII:10 (1896).
2. Il Sacro Corano, 2:102.


John Frawley QHP, inglese, è specializzato in astrologia oraria e convinto fautore dei metodi tradizionali, che divulga tramite conferenze e corsi in tutto il mondo. E' autore di diversi libri: The Real Astrology, The Real Astrology Applied, The Horary Textbook e Sports Astrology, nonché editor della rivista The Astrologer's Apprentice. Il presente brano è stato tratto dal capitolo 3 di The Real Astrology, vincitore dello "Spica Award for international book of the year" nel 2001. Questa traduzione di Patrizia Nava per www.astrologiaoraria.com © è stata pubblicata anche sulla rivista Linguaggio Astrale 150, anno 2008. Si prega di contattare la traduttrice per ogni eventuale utilizzo. L'autorizzazione alla riproduzione e alla traduzione è stata gentilmente concessa dall'autore.